MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO
Mio fratello è figlio unico
perche’ non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato
e non ha mai pagato per fare l’amore
e non ha mai vinto un premio aziendale
e non ha mai viaggiato in seconda classe
sul rapido Taranto-Ancona
e non ha mai criticato un film senza prima prima vederlo
mio fratello e’ figlio unico
perche’ e’ convinto che Chinaglia non puo’ passare al Frosinone
perche’ e convinto che nell’amaro benedettino
non sta’ il segreto della felicita’
perche’ e’ convinto che anche chi non legge Freud
puo’ vivere cent’anni
perche’ e’ convinto che esistono ancora
gli sfruttati malpagati e frustrati
mio fratello e’ figlio unico sfruttato
represso calpestato odiato e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico deriso
frustrato picchiato derubato e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico dimagrito
declassato sottomesso disgregato e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico frustato
frustrato derubato sottomesso e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico deriso
declassato frustrato dimagrito e ti amo Mariù
mio fratello e’ figlio unico malpagato
derubato deriso disgregato e ti amo Mariù
SFIORIVANO LE VIOLE
L’estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza
nuovi amori da piazzare sotto il sole
il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio
e tu crescevi, crescevi sempre più bella
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo
i passi delle onde che danzavano sul mare a piedi nudi
come un sogno di follie venduto all’asta
la notte quella notte cominciava un po’ perversa
e mi offriva tre occasioni per amarti e tu
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo
il sole che bruciava bruciava bruciava bruciava
e tu crescevi crescevi
crescevi più bella più bella
fiorivi sfiorivano le viole
e il sole batteva su di me
e tu prendevi la mia mano
mentre io aspettavo te mentre io oh ye aspettavo te
si lavora e si produce si amministra lo stato
il comune si promette e si mantiene a volte
mentre io oh ye aspettavo te
il marchese La Fayette ritorna dall’America
importando la rivoluzione e un cappello nuovo
mentre io oh ye aspettavo te
ancora penso alle mie donne quelle passate
e le presenti le ricordo appena
mentre io oh ye aspettavo te
Otto von Bismarck-Shonhausen per l’unità germanica
si annette mezza Europa
mentre io aspettavo te
Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo
tuttora in voga mentre io oh ye aspettavo
GLU GLU
Glu glu l’esquimese nell’igloo
da suicida va su e giù e affogando fa glu glu
Glu glu l’esquimese nell’igloo
da suicida va su e giù e affogando fa glu glu
Glu glu l’esquimese nell’igloo
da suicida va su e giù e affogando fa glu glu
Glu glu l’esquimese nell’igloo
da suicida va su e giù e affogando fa glu glu
C’è un attimo però l’aereo per Francoforte
non ho più preso il treno da quattro anni almeno
Un marinaio del Pireo sulla faccia aveva un neo
la moglie inglese Mary gli schiacciava i punti neri.
C’è da una settimana una sonda amer(r)icana…
COGLI LA MIA ROSA D’AMORE
Cogli la mia rosa d’amore
cogli la mia rosa d’amore
regala il suo profumo alla gente
cogli la mia rosa di niente
Cogli il suo figlio in Germania
la miniera il carbone a Natale verrà
Cogli i muri bianchi di calce
la festa del Santo il giorno del pianto
Cogli la mia sera d’Aprile
scrivevo parole faceva all’amore
Lasciale almeno i ricordi
le loro mani nel chiedere e amore nel dare.
Cogli la mia rosa d’amore
cogli la mia rosa d’amore
regala il suo profumo alla gente
cogli la mia rosa di niente
Cogli il suo giorno di festa
quando l’estate promette di tutto
e quando chi mantiene un sorriso
cogli questo suo paradiso
BERTA FILAVA
Berta filava e filava la lana,
la lana e l’amianto
del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava
urlava e piangeva e la gente diceva:
“Anvedi che santo vestito d’amianto”
E Berta filava e filava con Mario
e filava con Gino
e nasceva il bambino che non era di Mario
che non era di Gino
E Berta filava, filava a dritto,
e filava di lato
e filava, filava e filava la lana
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava e filava la lana,
filava l’amianto del vestito del santo che andava sul rogo
e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: “Anvedi che santo
vestito d’amianto” E Berta filava, filava con Mario, filava con Gino
e nasceva il bambino che urlava e piangeva
e la gente diceva: “Anvedi che santo”
E filava, filava E filava, filava E filava, filava
E filava, filava E filava, filava
E Berta filava, e Berta filava, filava con Gino,
filava il bambino cullava cullava, filava l’amianto
e Berta filava
ROSITA
Le paludi le rose i caffè l’amore le cose
le vetrine i vestiti di raso e un nuovo motore
e Daniela stasera mi aspetta nell’ascensore
i quattrini la speranza d’averne, far crepare d’invidia
il lavoro è a casa da lei la carriera sicura
poi la sera ritornare se stessi pensare pensare
ieri ho incontrato Rosita perciò questa vita valore non ha
come era bella Rosita di bianco vestita più bella che mai
le paludi le rose i caffè Gesù tra i bambini
un bicchiere il fumo distorto e un nuovo motore
con un altra farei chissà che con Daniela l’amore
ieri ho incontrato Rosita perciò questa vita valore non ha
come era bella Rosita di bianco vestita più bella che mai
ieri ho incontrato Rosita perciò questa vita valore non ha
come era bella Rosita di bianco vestita più bella che mai
ieri ho incontrato Rosita perciò questa vita valore non ha
come era bella Rosita di bianco vestita più bella che mai
AL COMPLEANNO DELLA ZIA ROSINA
Al compleanno della zia Rosina
il disco suona loro sono lì a giocare
vicino al mare verde come la notte
come le mie cotte
al compleanno della zia Rosina
il treno passa qualcuno ha perso un amico
un altro ritrova la donna
ed io ho già bevuto ed io ho già bevuto
ma proprio adesso ho finito
l’ultimo bicchiere l’ultimo rito
mica l’ho capito che devo ancora bere
il treno non passa ancora eppure io l’aspetto
la canzone più corta di questa anche lei è finita
la vita la vita e Rita s’è sposata
al compleanno della zia Rosina
il mare è calmo ma il mio naso non sente
assapora la mia bocca
l’avventura l’arsura la paura
non ci sarà avventura questo già mi calma
vedo già la mia salma portata a spalle
da gente che bestemmia che ce l’ha con me
povera povera povera la mia cara
le racconterò di Cleme e rideremo insieme
è passato il treno m’ha guardato il treno
s’è scorda–to il treno ma io ho già bevuto
il treno non pas-sa ancora eppure io l’aspetto
la canzone più corta di questa anche lei è finita
la vita la vita e Rita s’è sposata
la vita la vita e Rita s’è sposata
la vita la vita e Rita s’è sposata
la vita la vita e Rita s’è sposata
Rita s’è sposata Rita Rita Rita
s’è sposata Rita e Rita s’è sposata
LA ZAPPA… IL TRIDENTE IL RASTRELLO LA FORCA L’ARATRO …
Vecchi solai e ciminiere lavatoi al decimo piano
Fumo che sale il paradiso e gli angeli cadono giù
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
una mansarda in via Condotti moquette plafond cassettoni
giovani artisti e vecchie tardone
si realizzano nel nobile bridge
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
giovane e bello divo e poeta
con un principio d’intossicazione aziendale
fatturato lordo la classifica che sale
il resto lo trova naïf
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
castoro visone il conte dell’acqua
salmone caviale champagne
la grande soubrette Brigitte La Cagne
coperta di cincillà
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca
l’aratro Il falcetto il crivello la vanga
e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca l’aratro Il falcetto il crivello la vanga e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca l’aratro Il falcetto il crivello la vanga e la terra che spesso t’infanga
La zappa il tridente il rastrello la forca l’aratro Il falcetto il crivello la vanga e la terra che spesso t’infanga