Biografia Rino Gaetano

homepagerinorinoErano gli anni ’80 quando con il mangiadischi “arancione” ascoltavo “Gianna” a tutto volume intonando a squarciagola le note della canzone che nel 1978 aveva spopolato a San Remo. Tra i tanti dischi che giravano per casa quello di Rino per me, era quello più ascoltato e sopratutto quello più cantato. E’ così che ho fatto la conoscenza di Salvatore Antonio Gaetano. A poco a poco le sue canzoni ho cominciato ad ascoltarle con più attenzione, ha incominciato ad incuriosirmi il Rino persona e non solo l’artista , i testi dei suoi brani per nulla banali, il suo modo dissacrante di raccontare la società, di denunciare i disagi le ingiustizie sociali, la sua ironia nello smascherare i vizi e le virtù degli italiani.AgapitosuBiografiaChi ha avuto la fortuna di conoscerlo ed esserne amico, lo descrive come un ragazzo semplice, sensibile, che amava i valori dell’amicizia, “compagnone” ed allegro, a cui piaceva scherzare , a cui piaceva sopratutto vivere.
Oggi le canzoni di Rino vengono di nuovo passate alla radio,  ristampati i suoi album su cd, ri-arrangiate le sue canzoni, fatti concerti in suo onore. Il motivo è semplice,  i suoi brani scritti più di trenta anni fa, si adattano benissimo alla nostra società , ai nostri vizi, ai custumi e mal-costumi italiani di oggi , alla nostra attuale classe politica!
Basta pensare per esempio a  “Capofortuna”, sembra la canzone scritta per Silvio Berlusconi, a Nuntereggae più , a “Fabbricando case”, che la si può adattare benissimo sulla speculazione che si è avuta durante il terremoto aquilano, a “Spendi Spandi Effendi” che tratta il problema della benzina…e molte altre ancora.
SpendiSpandiEffendisuBiografiaRino nasce a Crotone il 29 Ottobre del 1950 . E’ un calabrese trapiantato a Roma da quando aveva 10 anni. Il quartiere dove ha vissuto è Montesacro, nella zona nord della città . Abiterà in tre case diverse in questo quartiere, a Viale Tirreno, a Via Cimone e a Via Nomentana Nuova 53. Negli anni 70 a Roma per chi amava e cercava di fare musica, il Folkstudio rappresentava un locale cult dove potersi  esibire. E’ qui che Rino fa la conoscenza di due cantautori che di li a poco cominceranno la loro grande carriera musicale : Francesco De Gregori e Antonello Venditti.  E’ lo stesso  Venditti che lo convince a presentarsi ad un provino alla casa discografica IT di Vincenzo Micocci . Si presenterà con il brano “I love you Marianna” che  diverrà il suo primo 45 giri con lo pseudonimo di Kammamuri’s nel 1973.
ILoveYouMarianna_biografia
A pochi metri da casa sua, a via Nomentana Nuova,53 , c’era un Bar che era spesso frequentato da Rino  il bar del “Barone”  dove giocava a carte (tre-sette), con gli amici e dove conobbe Bruno Franceschelli ,sicuramente uno degli amici più vicini a Rino.
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E’ IL 1974 l’anno della pubblicazione del suo primo ALBUM : INGRESSO LIBERO. All’interno Rino inserì un monologo probabilmente scritto durante una delle tante serate trascorse con Bruno Franceschelli :

“Bruno si alzò e recitò la sua massima: << sognare la realta, vivere un sogno, cantare per non vivere niente>> L’indomani mi sarai dovuto alzare alle 7, per affrontare , due ore dopo, un’orda di liceali a Palestrina. Bruno si rimise a fessecchiare, e sorseggiando la sia soddisfazione mi chiese: perchè non chiami Flavia? Ne rimasi come dire shoccato e raccontai a me stesso un aneddotto che già conoscevo per tirarmi su. Michele stava lucidando le sue racchette da neve, e domani sarà supercarburato per il suo match letterario. Ci fu qualcuno che rimottengiandomi, stupidamente mi disse: “Tu  – e poi – forse non essenzialmente tu” . Non mi rivolse più la parola. Ma pochi conoscevano il Barone, e quei pochi ringalluzziti si sentivano complici. Con strizzatine ammiccanti rimarcavano la loro poco nobile conoscenza. Io realizzai solo allora di non realizzarmi in quel modo. Continuai ad avvinazzarmi “ .

A Rino piaceva vivere la notte, si ritrovava spesso con i suoi amici in alcuni locali vicino al Pantheon come “La Sagrestia” in via del Seminario dove improvvisano spesso spettacoli musicali e teatrali, oppure  a “La Rosetta” in via della Rosetta..
E’ il 1975 quando Rino incide il suo singolo : “Ma il Clielo è sempre più Blu” che diverrà anche un video musicale per il lancio del suo secondo Album: MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO nel 1976.
Nel 1977 ed esce il suo terzo LP : AIDA, degna rappresentazione dell’Italia dal dopoguerra ad oggi.
Aida Rino
L’anno successivo la casa discografica decide di mandare Rino a San Remo, imponendogli di andarci con la canzone Gianna. Rino era contrario sia nello andare e sia nel presentare una canzone “commerciale” come Gianna. Lui voleva proporre “Nuntereggae più” . Non aveva la minima intenzione di passare per un cantante “nonsense” ed il timore di essere etichettato in quella maniera successivamente si rivelò giustificato. Fu senza dubbio una tappa fondamentale per Rino, che lo segnò sulla sua futura carriera musicale .
Si presentò comunque a San Remo alla sua maniera, con un cilindro in testa, regalo dell’amico Renato Zero, frack, maglietta a righe bianca e rossa, un papillon bianco e scarpe da ginnastica. A fare da coro i Pandemonium . Gianna si piazzò terza dietro la sedicenne Anna Oxa e i Mattia Bazar.
Il quarto LP di Rino esce dopo San Remo, nel 1978 il titolo è  NUNTAREGGAE PIU’ che conteneva oltre Gianna anche ” E cantava le canzoni” e  “Capofortuna”  .
GiannaSanRemosuBiografia

Dopo San Remo, Rino vola in Spagna a registrare dei brani, passa anche per Città del Messico e in Equador, si appassiona moltissimo alla canzone latino-americana ed è a città del Messico che registra la canzone : “Ahi Maria”. Rientra da questi viaggi  e nel 1979 esce il suo quinto LP RESTA VILE MASCHIO, DOVE VAI  , dove per la prima volta si trova ad interpretare una canzone non sua , ma di MOGOL. La canzone è quella che da il titolo all’album.
L’ultimo LP di Rino è del 1980: E IO CI STO . In questo periodo si racconta che Rino ormai non era più sereno come ad inizio carriera, aveva contrasti anche con la sua nuova casa discografica la RCA ad alcuni amici confidò persino che non riusciva più a comporre brani come all’inizio.
Nel 1981 la RCA organizza il QConcert , di cui fanno parte Rino, Riccardo Cocciante e i New Perigeo.

Rino amava la notte, la compagnia,  amici non gli mancavano , ma quella maledetta sera del 2 Giugno del 1981, per una serie di circostanze ed imprevisti improvvisi, gli amici di sempre Enrico Gregori, Bruno e Pierluigi Germini non si unirono a lui per la serata. Quel pomeriggio incontrando Bruno Franceschelli, quest’ultimo nel salutarlo gli raccomandò di andare a casa e di non fare tardi in giro come suo solito.
Rino si recò in centro, si dice alla chiusura di un locale a P.zza del Popolo e poi fece un giro a Trastevere. Cosa gli accadde alle 3:30 circa nessuno lo saprà mai, si accasciò mentre guidava andando a  sbattere con la sua  Volvo 343 contro un autocarro FIAT 650. Al Policlinico non avevano il reparto di neurochirurgia e Rino doveva essere operato urgentemente, contattarono diversi  Ospedali ricevendo però tutte risposte negative. Morirà alle sei del mattino.
Molti  anni prima Rino aveva scritto “La Ballata di Renzo”….e come Renzo Rino dopo avere avuto un incidente non trovò posto in nessun ospedale :

“Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
e una Ferrari contro lui si schiantò
il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse per guarìr.
Quando Renzo morì io ero al bar
La strada era buia si andò al San Camillo
e lì non l’accettarono forse per l’orario
si pregò tutti i Santi ma s’andò al San Giovanni
e lì non lo vollero per lo sciopero
Quando Renzo morì io ero al bar
era ormai l’alba andarono al Policlinico
ma lo si mandò via perchè mancava il vicecapo
c’era in alto il sole si disse che Renzo era morto
ma neanche al Verano c’era posto
Quando Renzo morì io ero al bar,
al bar con gli amici bevevo un caffè”

Qualche settimana dopo Rino avrebbe dovuto sposarsi con Amelia la sua fidanzata .
Dopo la funzione funebre, ufficiata da Padre Simeoni che era stato suo professore ai tempi del Seminario a Narni,  il feretro di Rino fu fatto transitare per il suo quartiere Montesacro fino davanti a casa sua a Via Nomentana  Nuova, 53 .
Il 7 Giugno del 2011 ,in memoria del suo 30° annivarsio dalla sua scomparsa, il comune di Roma ha voluto ricordarlo dedicandogli una targa apposta sopra il portone di casa sua in via Nomentana 53. Sempre a Roma c’è anche una via in suo Onore.

Targa rino gaetano
casa rino gaetano
targarinogaetano Nel 2007, Paolo Rossi propone a San Remo un inedito di Rino Gaetano “In Italia si sta male (si sta bene anziché no) “, nella band figura anche il nipote di Rino: Alessandro .

La memoria di Rino è sempre viva grazie all’impegno e all’amore di sua sorella Anna e della sua famiglia, le sue canzoni girano l’Italia grazie alle canzoni della Rino Gaetano Band a cui assistono sempre moltissime persone…non per nulla, Rino affermava che :

“Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni”  🙂 .

Delle tante bibliografie che ci sono su Rino Gaetano , consiglio vivamente i libri :
RINO GAETANO LIVE scritto da Emanuele Di Marco e i due libri di Enrico Gregori :Quando il cielo era sempre più blu. Rino Gaetano raccontato da un amico” ed E io ci sto ancora. Rino Gaetano raccontato da un amico” .