Vacanza in Salento

Sul mare del Salento è inutile sprecare parole, definirlo bello è riduttivo, così come riduttivo sarebbe descrivere la meravigliosa terra salentina e la sua gente . Erano anni che non tornavo in questi luoghi e sono stati di nuovo una piacevole scoperta.

Torre Dell’Orso:

Torre dell'Orso Foto Spakka.info

Torre dell’Orso
Foto Spakka.info

Il mare limpido e i pesci che ti “segano” i piedi mentre si nuota, è un’emozione che non provavo da quando andavo in campeggio sulla Costa Rei in Sardegna. La spiaggia “libera” che frequentavamo, era quella dove sono presenti in mezzo al mare  le ” 2 sorelle“, rocce così chiamate dalla gente del posto. Nel mare possibilità di avvistamento “meduse”  😯 (sempre presenti con il mare  pulito; comunque i bar e le strutture sono sempre attrezzate con acqua e ammoniaca per disinfettare un eventuale “pizzico”).
Il paese di Torre dell’Orso è molto carino, caratteristiche sono le “fontane danzanti” , vero divertimento per i  bambini che le attraversano correndo mentre “ballano” con i loro zampilli d’acqua 🙂 (per Francesco all’occorrenza portavamo il cambio di vestiti perchè alla fine ne usciva bagnato dalla testa ai piedi).
Per i golosi: la pasticceria/gelateria “Dentoni” è da provare assolutamente! Di sera vengono sfornate paste calde di continuo, da provare quelle farcite di nutella , amarena e crema! Il gelato anche merita, sopratutto la panna (te la fanno pagare 30 centesimi a parte…).
Usciti da “Dentoni”, si può accedere alla spiaggia, anche di notte abbiamo trovato famiglie, ragazzi e bambini a nuotare nella calda acqua salentina.
Per i bambini, oltre le “fontane danzanti”, ci sono molti giochi che vanno dai gonfiabili, ad un piccolo luna park.
Il lungomare è piacevole da passeggiare per potersi godere quell’aria fresca che durante le giornate si fatica a trovare.
Di sera il paese è isola pedonale e pieno di gente e bancarelle fino a notte tarda.

Pizza Vesuvio3 Foto Spakka.Info

Pizza Vesuvio3
Foto Spakka.Info

Per mangiare una pizza napoletana DOC, a Torre Saracena, a circa 1 km da Torre dell’Orso (dove avevamo l’appartamento), c’è una pizzeria chiamata “Vesuvio3“, fanno la pizza al metro.
Potete comprare come souvenir le “pettegole salentine“: campanelle di terracotta in forma di donna salentina dei tempi antichi. Si legano a due leggende: le campanelle si regalavano ai bambini perchè servivano a scacciare le streghe, l’altra storia delle “pupe/pettegole” riguarda gli innamorati che lasciavano queste pupazze in terracotta sotto alle case delle donne che volevano chiedere in moglie, se le fanciulle accettavano dovevano solo raccogliere la pupazza.
Altro souvenir sono le “pietre locali salentine/leccesi” lavorate in tutte le più svariate forme.

S.Andrea

S.Andrea Foto Spakka.info

S.Andrea
Foto Spakka.info

La spiaggia di S.Andrea è caratterizzata dalle alghe in riva al mare, alghe che sono state spinte in riva dopo il crollo di alcune rocce calcaree alcuni anni fa. Un tempo queste rocce, venivano utilizzate dai  pescatori per tenere l’attrezzatura necessaria alla pesca.
Se ci si arrampica sulla roccia più alta, si può ammirare l’intero panorama della zona tra cui la “sfinge“, roccia in mezzo al mare a forma egizia. Personalmente nelle ore dopo il tramonto, quel panorama mi riempiva di tranquillità, serenità…insomma mi rilassava molto 🙂 .
La sera, a pranzo, a merenda, bisogna andare da “Babilonia” una Trattoria/Rosticceria/Bar sopra la spiaggetta , dove si può gustare la pizza pugliese …noi ci siamo ingozzati durante quei giorni 🙂 .
Accanto al faro di S.Andrea (il faro di nonno coniglio per Francesco…), affacciati ai “balcon”i sul mare si può ammirare uno spettacolo bellissimo e nei giorni senza foschia è possibile anche avvistare le sponde dell’Albania.

Roca
Spiaggia rocciosa al 90%, acqua cristallina e piena di ricci accatastati sugli scogli in mezzo all’acqua.
Dalle 10 del mattino c’è già il tutto esaurito :).
Da visitare la grotta detta della “poesia” e il sito archeologico risalente al neolitico.

San Foca
Di sera Vi consiglio la bellissima passeggiata sul lungomare! Le spiaggie, sabbiose in questo caso, sono quasi sempre piene già dalle 10 come a Roca.

Lecce:

Piazza S.Oronzo (Foto Spakka.info)

Fermin a Piazza S.Oronzo
(Foto Spakka.info)

nota per essere la città barocca d’eccellenza, il barocco leccese è così lontano da quello romano dei marmi preziosi e dei bronzi dorati, qui è la pietra e la sapienza con cui è stata lavorata a suscitare “la maraviglia”. Indipendentemente dallo stile architettonico nell’addentrarsi tra i suoi vicoli sembra di trovarsi in una città andalusa, per i colori della pietra locale, che cambiano in base alla luminosità del sole, e il caldo che la circonda.
Il nostro percorso è iniziato percorrendo i “giardini pubblici”, dalle rigogliose fontane e con le giostrine che sono tanto piaciute a Francesco. Usciti dai giardini ed entrando in quello che una volta era il “convento dei Celestini”, attualmente sede della “prefettura” siamo entrati attraverso il cortile all’ingresso laterale della “basilica di S. Croce“. La cappella di S.Andrea, la più affascinante della chiesa è la prima a sinistra, lungo il transetto, dove sono presenti bassorilievi con storie del santo scolpite in pietra.
Uscendo al di fuori della chiesa non si può che rimanere estasiati dalla facciata ricolma di statue, puttini e altorilievi.
Proseguendo nella strada, a sinistra della prefettura, si giunge alla “piazza di Sant’Oronzo“, patrono di Lecce per aver salvato la città dalla peste. Al centro della piazza c’è la colonna con il santo in cima, dietro a cui è “l’anfiteatro romano“(peccato per le architetture di epoca fascista che hanno rovinato la piazza e distrutto parte della città antica). Vi consigliamo di fermarvi in questa piazza non solo per godervi l’anfiteatro romano, ma soprattutto per assaporare, oltre che la focaccia, i pucci salentini, pane/pizza che può essere o alle olive, o al pomodoro,cipolla e olive o alle cime di rapa. BUONISSIMI! ma attenzione a non affondare i denti perchè le olive sono intere!
Il panificio è di fianco alla chiesetta della “Madonna delle grazie”, all’interno della quale c’è un affresco del trecento dedicato alla Vergine con  bambino, presente anche nella facciata e nel soffitto ligneo della chiesa.
Proseguendo al lato sinistro dell’anfiteatro ci addentriamo nel cuore della città sulla via Vittorio Emanuele, che conduce al “Duomo“, con diversi negozi, anche turistici, e tante librerie interessanti.
Tra i negozi, famoso è quello di “Claudio Riso” le cui cartapeste riproducono la vita salentina dei pescatori, delle donne che danzano la taranta, ma ci sono anche scene religiose come la Natività o angeli. L’arte della cartapesta è un’arte antica e molto diffusa a Lecce. Si usa regalare queste opere nelle occasioni familiari più importanti. Il negozio di Claudio Riso è un vero e proprio museo.
Superata la bellissima “Chiesa di S.Irene” con diverse cappelle di notevole fattura, si arriva finalmente al Duomo e alla sua piazza. Vi sconsigliamo di visitarla nelle ore più calde come abbiamo fatto noi, è sicuramente molto più affascinante di sera quando è illuminata.
In ogni stradina di Lecce è bello perdersi alla ricerca di altre decorazioni camminando con lo sguardo in su alla ricerca di colonnine tortili, statue di donne che circondano finestre o asini che sorreggono balconcini.
Piccolo consiglio: se si è alla ricerca di frutta basta andare al mercato poco fuori porta Rudiae.

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