“Purtroppo, nel calcio di oggi, conta solo il risultato e nessuno pensa più a far divertire la gente. Non ha più importanza se il pubblico va allo stadio, o da un’altra parte.”
[cit: Zdenek Zeman]
Zeman rappresenta l’utopia calcistica che ho sempre sognato. Schemi ,sovrapposizioni, diagonali, tagli, “scarichi” di prima, incursioni in area e soprattutto GOL. Il suo 4-3-3 è un marchio di fabbrica , è sinonimo di bellezza, è calcio spettacolo !
L’idea di andare a trovare il mister a Pescara è nata sabato scorso in pizzeria, io ho buttato li l’idea ed Andrea l’ha raccolta al volo. Come quando tornò alla guida del Foggia nel 2010 ed andammo al Flaminio per il match contro la Cisco. Una volta che Zeman ti ha sedotto è difficile abbandonarlo, anche se non allena più la tua squadra del cuore lo seguirai ovunque , che sia la Stella Rossa di Belgrado, il Lecce,il Brescia, il Lugano, il Fenerbache o il Pescara la domenica sera starai li a controllare se il boemo abbia vinto o perso. Il motivo è semplice, le sue battaglia sportive, il suo credo calcistico è il tuo o ne è divenuto tale, quindi la speranza di vederlo trionfare sarà sempre viva dentro di te! Il calcio è uno sport, ma è anche poesia e spettacolo e Zeman rappresenta tutte queste cose. Dategli un ragazzo che ha voglia di sacrificio, che vuole imparare e lui ne farà un campione. Lo chiamano perdente ma come dice il mister : “talvolta i perdenti hanno insegnato più dei vincenti. Penso di aver dato qualcosa di più e di diverso alla gente” , sicuramente Ve ne daranno conferma, di questa questa frase, gente come Francesco Totti , Ciro Immobile, Marco Verratti, Giuseppe Signori, Ciccio Baiano, Lorenzo Insigne, Gigi Di Biagio, Mirko Vucinic, Erik Lamela, Marquinhos, Alessandro Florenzi e tanti altri ancora, oltre ai tanti tifosi delle squadre che ha allenato e che lo tengono ancora nel cuore.
“Modulo e sistemi di allenamento non li cambierò mai, qui a Roma come in un’altra città” , questo è il credo di Zeman.
Me ne accorsi bene quando tornò alla Roma nel 2012 e mi trovai per la prima volta ad incazzarmi contro alcune sue scelte tattiche o tecniche (Stekelemburg). Vedevo in quel ritorno la sua grande opportunità, forse l’ultima, di rivincita contro tutti i suoi detrattori, figuratevi vincere a Roma con la Roma! Con Andrea ci vedevamo già sulla via di Torino (nella città dei rivali juventini), con il Boemo in spalla a festeggiare lo scudetto a Piazza Castello ed invece finì con l’esonero e la rabbia per come fosse terminata la sua seconda avventura romanista. Fu un “trappolone” a mente fredda. Alla Roma serviva un tecnico che sapesse “calmare” una piazza “agitata” dopo la stagione di Luis Enrique e valorizzare i giovani che Sabatini portava a Trigoria, il profilo ideale era Zeman. Peccato che fu lasciato solo a gestire tutto, un vero e proprio “parafulmine” per la società che ricontraccambiò scaricandolo senza troppa eleganza. Nonostante l’esonerò riuscì comunque a valorizzare gente come Marquinhos e Lamela ( poi rivenduti molto bene) e far esordire Alessandro Florenzi.
Zeman rimarrà comunque legato alla Roma e alla sua storia per tantissimi motivi, le sue battaglie contro il sistema calcio “malato” e “dopato” e i suoi attacchi all’arroganza della Juve impersonificata da Moggi, Giraudo e Bettega, erano le stesse che portavano avanti i tifosi della Roma che in lui avevano trovato un portavoce oltre che ad un allenatore e uomo di calcio senza eguali. Reputo ancora una delle migliori partite dei giallorossi, il 2-0 contro la Juve nella stagione 1997-1998 con gol di Paulo Sergio e Candela. Fu una vittoria sportiva e morale contro quella che era una dirigenza spocchiosa ed arrogante impersonificata dalla “triade” .
Tornando a ieri, ci aspettavamo di vedere i giocatori sudare sui gradoni ma siamo rimasti a bocca sciutta 🙂 . I metodi di lavoro del Mister ci affascinano, quando gli sentiamo dire : “Alcuni giocatori si lamentano che li faccio correre troppo? A Pescara vivo sul lungomare, e ogni mattina alle 6 vedo un sacco di persone che corrono. E non li paga nessuno” , ci eccitiamo calcisticamente! I giocatori a nostro avviso vanno caricati di sabbia e fatti correre, vanno ALLENATI atleticamente, devono sudare, devono bagnare la maglietta ! Abbiamo comunque assistito a due ore di allenamento tattico , schemi su schemi . Mai visti tantissimi schemi e così variegati, soprattutto in attacco! “Io senza calcio non sto bene. Fosse per me arriverei a morire in tuta, a novant’anni, all’aria aperta, a insegnare pallone a qualche ragazzo che avesse ancora voglia di starmi a sentire” , lo abbiamo notato anche ieri Mister, lo abbiamo visto con in nostri occhi quanto ancora sia innamorato di questo sport. Nonostante abbiano fatto di tutto per farla “fuori “a livello calcistico, Lei è ancora li ,su quel campo di calcio ad insegnare tattica, a valorizzare giovani che ne hanno voglia ed ad insegnare i veri valori dello sport, come sempre ha fatto!
Fosse per me Mister le darei in mano le chiavi dell’intera FIGC e della Nazionale di calcio, sarebbe la persona ideale per ripulire un sistema perverso e malsano come quello attuale che vede in Tavecchio e Lotito la perfetta faccia dell’attuale sistema calcistico italiano.
Andando via ieri stringendole la mano l’ho ringraziata Mister, l’ho ringraziata perchè il suo calcio mi ha fatto innamorare, l’ho ringraziata perchè non hai mai smesso di insegnare i veri valori dello sport , ma l’ho ringraziata soprattutto perchè, oggi come ieri, le sue squadre, le sue idee e le sue battaglie continuano ad entusiasmare tantissimi tifosi come me! Domani sono 1000 panchine Mister, che ne possa vivere altrettante!
Poteva terminare questa mattinata senza una degna mangiata? Carne o pesce ?
Alla fine ci è stato consigliato un ristorante di pesce, a Montesilvano, “Da Carletto” .
Mentre mangiavamo abbiamo avuto anche il piacere di incontrare Mauro Esposito, ora attuale allenatore delle giovanili del Pescara…ah se fosse entrato quel suo tiro a Manchester! Pranzo veramente squisito, abbuffata colossale, cibo ottimo ed abbondante e obbligatoria passeggiata digestiva sul lungomare per smaltire vino, amaro e cibo 🙂 .
